Si parla ormai da quasi due anni di crisi economica, eppure negli ultimi mesi, sembra che la situazione sia peggiorata, tanto che non esistono più “posti di lavoro sicuri”, perchè tutte le imprese o quasi, sono a rischio. In questo girotondo in negativo di recessione, sono finite moltissime strutture tanto che l’anno record è stato il 2010, proprio quello in cui si parlava di timida ripresa. In effetti, un miglioramento potrebbe anche esserci stato, ma le aziende provate da troppi tagli e da debiti in aumento, non ce l’hanno fatta a proseguire.
News Aziende
Spacci aziendali e outlet crescono in Italia
Spacci aziendali e outlet negli ultimi anni sono aumentati in Italia nonostante la crisi economica, abbia fatto diminuire sensibilmente gli acquisti. Eppure la loro presenza è ormai consolidata nel mercato e non sono pochi coloro che li preferiscono ai classici punti vendita. Molto interessante poi proprio l’ascesa degli spacci aziendali che riguardano quelle ditte che appartengono allo stesso produttore e che non di rado sorgono vicino alla medesima fabbrica dove sono stati confezionati i prodotti.
Marketing emozionale e aziende
Non è vero che con le donne è necessariamente più facile colpire con un messaggio convenzionale e convincere “l’altra metà del cielo” ad acquistare un prodotto o a richiedere un servizio di cui è venuta a conoscenza attraverso i media o la pubblicità sui cartelloni per strada. Non va, infatti, in modo del tutto differente con gli uomini e questo fa pensare solo una cosa: una azienda che vuole imporsi sul mercato e restare in alto nella richiesta da parte di esterni, deve sapere prima di tutto colpire con la comunicazione e, poi, ovviamente proporre prodotti di qualità. Insomma deve mettere in atto tutte quelle tecniche meglio note nel settore come marketing emozionale.
Marketing non convenzionale: comunicazione del futuro
In un periodo in cui la crisi economica ha gettato nel panico la maggior parte delle aziende italiane ed internazionali, soltanto un dettaglio che non è nemmeno trascurabile, può fare la differenza tra una impresa in fallimento e una che decolla. Dimenticando per un attimo il budget aziendale che pure è fondamentale, è la creatività a permettere ad una struttura di imporsi sul mercato e sbaragliare la concorrenza. Se comunque le buone idee non mancano, si devono ovviamente mettere in atto tutta una serie di strategie che possano indirizzarle verso un unico e vincente obiettivo. Nasce, così, il Marketing non convenzionale.
E-commerce: le aziende italiane non lo scelgono
L’E-commerce, conosciuto anche come commercio elettronico è un tema piuttosto nuovo legato all’avvento dei computer. Si, perchè, si riferisce proprio alle transazioni che riguardano un consumatore e una azienda che decide di fornire il proprio servizio o un bene anche on line. Si viene, in tal modo a creare un binomio di natura economica tra il produttore che garantisce la sua offerta e il cliente che conferma di acquistare quanto proposto. In linea di massima, comunque, nel settore dell’industria delle telecomunicazioni con tale parola, si può intendere pure l’insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali. In Italia, però, tale tipo di sistema sembra non andare.
Aziende verso la ripresa
Non si può ancora parlare di dati in netta salita e di fine della crisi economica che da almeno due anni ormai, causa licenziamenti di massa e chiusura delle imprese, però qualche segnale positivo sembra giungere. Se parliamo prettamente di dati tecnici, si può dire che nel primo mese del 2011 si sono contate 35.145 registrazioni alle Camere di Commercio, meno dello scorso anno ma tranquillizzano, invece, le chiusure delle imprese che sono stavolta inferiori. Circa 55mila unità con 4.627 strutture chiuse in meno rispetto al corrispondente periodo del 2010.
Imprenditoria italiana e imprese straniere
Gli imprenditori stranieri ci sanno fare, hanno maggiori risorse economiche e possibilità a fronte di menti italiane brillanti che, però, sono piuttosto limitate sul mercato. Una tendenza che, purtroppo è stata evidente anche nel 2010 quando il numero dei talenti internazionali nel Belpaese è aumentato di 29mila unità rispetto al 2009, contro un calo di 31mila imprenditori italiani. Se parliamo di percentuali, non si può non evidenziare un triste più 4,9% che conferma come le imprese dello Stivale siano andate avanti, loro malgrado, non solo per merito dei dipendenti locali con un -0,4%.
Aziende, sicurezza informatica e privacy
La maggior parte delle aziende italiane, oggi vive il timore che, nei prossimi cinque anni, poco o nulla possa essere fatto in tema di privacy e le leggi in vigore non tranquillizano di certo. Il timore che i dati sensibili posano diventare di dominio di altri non fa dormire sonni tranquilli ad almeno il 40 per cento degli imprenditori, secondo quanto rivelano recenti ricerche di mercato.L’indagine eseguita a livello europeo da Ca technologies confermerebbe l’utilizzo da parte della maggior parte delle imprese soluzioni di Data loss prevention (Dlp).Queste ultime, attraverso la combinazione di tutta una serie di strumenti e processi, servono proprio a identificare, monitorare e proteggere i dati riservati delle strutture aziendali.
Analisi di bilancio aziendale e il controllo dell’impresa
Un controllo periodico e mirato sulla gestione economica, finanziaria e patrimoniale di una azienda è assolutamente auspicabile e non soltanto nelle grosse strutture. In questo modo, si scongiurano in tempo rischi di fallimento e spese eccessive e si tengono sotto controllo le spese e i gli introiti, anche a maggior beneficio dei dipendenti, che saranno sempre pagati in tempo. Ovviamente l’analisi di bilancio aziendale è basata su logiche molto più complesse e complete e si divide, fondamentalmente, in un tipo di verifica statica e in una dinamica. Senza entrare troppo nel merito di complicati termini tecnici, si può però affermare che il numero di informazioni che si possono reperire permette di effettuare uno studio più accurato. Se, ad esempio, l’analisi di controllo viene richiesta ad una azienda esterna, sarà più complesso che riesca ad entrare in tempi relativamente brevi in tutte le problematiche dell’impresa e a spiegarsi come mai sono state effettuate delle determinate transazioni o perchè si è deciso di agire in una data maniera. Molto più semplice è, invece, dotarsi di un analista interno.
Mense aziendali: cibo sempre di qualità?
Se dovessimo tenere testa a tutto quello che viene detto in giro sui principali media in merito ai cibi-veleno che consumiamo ogni giorno, l’unica soluzione sarebbe quella di coltivare un proprio orticello in un luogo isolato da città, smog e inquinamento. Ma, in questo caso, come raggiungere il proprio posto di lavoro? Nel mirino ci sono adesso, ma non è la prima volta, le mense aziendali che, in verità, costituiscono un pò il valore aggiunto di una impresa perchè ancora non troppo diffuse in Italia. All’interno delle strutture dove si lavora ed è previsto questo servizio il cibo è sempre di qualità? In più, come per tutto ciò che consumiamo quotidianamente, quanti prodotti nocivi rimangono sugli alimenti e, soprattutto, sono più pericolosi quelli cotti o quelli crudi? Domande che ci poniamo ogni giorno e che difficilmente trovano risposta.
Aziende: aumentano quelle artigiane
Le aziende in Italia non vivono certo un periodo felice a causa della crisi e di un ritorno economico che stenta ad arrivare. Licenziamenti, rapporti commerciali dimezzati e produzione al minimo, sono stati la realtà fino ad oggi, ma adesso sembra finalmente muoversi qualcosa. Le imprese artigiane, infatti, riprendono piano piano quota e dimostrano come si possa tornare a livelli di produttività e guadagno in tempi relativamente brevi.
Prestiti aziendali per le imprese
Non è facile, per non dire impossibile per le imprese, anche medio grandi, essere in possesso sempre di tutti i fondi necessari ad ingrandire la struttura, ad assumere nuovo personale o a prevedere dei vantaggiosi investimenti. Per questo, nel corso di una sua esistenza, una ditta, non di rado è costretta a chiedere una o più volte dei prestiti aziendali, sperando di ottenere nuovi e più importanti obiettivi di crescita, in un lasso di tempo ancora più limitato. E’ chiaro che c’è sempre almeno un minimo rischio, ma l’imprenditore che vuole rendere importante il proprio lavoro e quello dei dipendenti, deve prevedere dei finanziamenti e dei movimenti di capitale. In fondo, anche questa è una strategia di marketing, che se giunge a buon fine, può davvero cambiare il futuro dell’azienda.
Telemarketing aziendale: novità in arrivo
Il Telemarketing aziendale, partito come una strategia di impresa che poteva avere delle lodevoli finalità, nel corso degli anni è diventato talmente utilizzato da risultare spesso al limite della sopportazione, esercitando una sorta di violenza sul consumatore finale, perennemente inseguito da telefonate di tipo informativo. Per questo, si sono rese necessarie nuove norme e regolamentazioni e, da un lasso di tempo relativamente breve, il fenomeno ha iniziato a placarsi.
All’inizio di questo mese, inoltre, dal 1 febbraio del 2011, è entrato in funzione il nuovo Registro delle Opposizioni al Telemarketing, che pur non abolendo del tutto il fenomeno, se non altro lo limita e lo riporta alla sua giusta valenza e dignità.