Ristrutturazione aziendale, ecco i dati sulla Cassa Integrazione

 Frutto parziale di operazioni di ristrutturazione aziendale, i lavoratori dipendenti che sono stati coinvolti in processi di cassa integrazione sono stati ad aprile (il dato è cumulativo anche di quanto accaduto nei tre mesi precedenti) oltre 470 mila unità.

A rivelare l’elemento analitico di cui sopra è stato l’Osservatorio cig del dipartimento dei Settori produttivi della Cgil, secondo cui la perdita complessiva nelle tasche dei lavoratori è stata superiore a 1,5 milioni di euro, pari a 2.600 euro per ogni singola busta paga.

Ragionando in termini incrementali, la Cgil rileva che a causa minoritaria delle ristrutturazioni aziendali si sono registrati circa 2.580 ricorsi ai decreti di cassa integrazione, rispetto ai 2.379 ricorsi dello stesso periodo dell’anno precedente, e con una crescita proporzionale superiore all’8%.

Fotovoltaico e aziende:in Sicilia crescono gli impianti

 Chiunque sia molto attento all’ambiente si è interessato in minima parte agli impianti fotovoltaici in passato e conosce, seppure in maniera generale, a cosa servono e quanto potrebbero aiutare una natura sempre più in pericolo. Eppure fino ad oggi, soprattutto per via dei costi che si ammortizzano soltanto dopo molto tempo, non se ne vedevano poi molti in Italia. Riguardavano spesso i nuovi palazzi, grosse aziende o le persone con maggiori possibilità economiche. Adesso le cose sembrano aver preso una direzione diversa, soprattutto in Sicilia. In tutto il Belpaese, poi, si contano almeno 11mila impianti solari.

Made in Italy: crescita aziende settore orafo

 Se in molti campi il Belpaese sembra essere il fanalino di coda, non si può certo dire che, ogni tanto, non arrivino le buone notizie e, soprattutto, i piccoli record. Si, perchè il Made in Italy cresce soprattutto riguardo al settore orafo e gli affari sono in netta ripresa in tutti i principali mercati di sbocco dell’export. Prendendo ad esempio i dati dello scorso anno, cioè del 2010 le vendite e le produzioni locali dei gioiellieri  hanno fatto registrare un +27 per cento in valore e +23 per cento in quantità. Le cifre sono state mostrate al pubblico nelle scorse ore con grande margine di precisione dal Club degli Orafi Italia e dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo con un  rapporto congiunto sull’andamento del comparto.

Bilancio aziendale, la società di revisione non certifica

 Anche se non capita spessissimo, può accadere che una società di revisione decida di non certificare il bilancio aziendale. E’ quanto è successo al documento contabile di Cape Live, che Deloitte – ovvero, la società di revisione prescelta a suo tempo per tali attività – si è rifiutata di abbinare a un proprio giudizio.

Deloitte si è in altri termini servita di una possibilità che il legislatore concede a tutte le società di revisione, che di fronte a un bilancio aziendale incompleto o influenzato da elementi di rilevante incertezza, può rifiutarsi di esprimere un giudizio, con o senza rilievi.

In un comunicato, è stato infatti affermato che il presupposto della continuità aziendale è soggetto a “molteplici significative incertezze”, con effetti potenzialmente rilevati sul bilancio consolidato, cioè sul bilancio dell’intero gruppo.

Aziende: difficile trovare dipendenti

 Sembra un controsenso, in un periodo in cui molti lavoratori, soprattutto giovani, non riescono a trovare un impiego e la disoccupazione si moltiplica, esasperata anche dalla recente crisi economica, eppure molte aziende fanno fatica a trovare dipendenti. Se i ragazzi a casa, in Italia, sono attualmente circa il 30 per cento, anche per gli under 40 le cose non sembrano andare meglio ed è altrettanto sicuro che molte imprese che cercano una figura professionale particolare, hanno serie difficoltà a far firmare un contratto a qualcuno.

Buoni pasto: aziende indecise

 I buoni pasto, ultimamente, sono davvero una nota molto dolente e mentre qualcuno si lamenta per i tempi di ricezione del denaro e la presunta mancanza di serietà di alcune tra le più note marche che distribuiscono i ticket, arrivano anche proposte provocatorie. Secondo quanto ha riferito il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli le cose in qualche modo devono cambiare “o si riducono le commissioni per l’esercente al 3%, o si mette il valore dei buoni in busta paga”. Tutto, insomma, va bene purchè si torni a dare sia in azienda che nella vita di tutti i giorni, il giusto valore alle cose.

Ristrutturazione aziendale, non più un’utopia per Nokia

 Se qualche tempo fa parlare di ribaltoni e di ristrutturazione aziendale era un’utopia per Nokia, all’interno della compagnia finlandese ci sarebbe ben più di qualche parere insoddisfatto sull’attuale management, che vorrebbe favorire un rinnovamento dei vertici societari.

Alla base del malumore – evidenziato da diverse fonti stampa – vi sarebbe l’andamento insoddisfacente di alcuni business di principale riferimento di Nokia, la cui cattiva influenza sui conti complessivi potrebbe costituire terreno particolarmente utile per lo sviluppo di una ristrutturazione aziendale partendo dall’alto.

Appare infatti piuttosto evidente come Nokia stia perdendo rapidamente terreno nei confronti di alcuni concorrenti più dinamici e agguerriti, come Apple e Google, che pur partendo nel segmento in un secondo momento, hanno rapidamente guadagno una posizione importante.

Terremoto in Giappone: produzione ancora a rilento

Sembra calato il sipario quasi del tutto sul Giappone, eppure le cose non sono proprio completamente migliorate. Continuano ad esserci zone contaminate, case distrutte e, ovviamente, stabilimenti chiusi o che producono a rilento. Questo soprattutto nel settore automobilistico e, ancora di più, fotografico. Ecco perchè l’intero Paese è in ginocchio e il mondo intero rischia una crisi settoriale. Le aziende che producevano piccoli pezzi hanno dovuto chiudere e persino i più grandi brand di macchine fotografiche che sorgevano in loco e che hanno spostato la produzione all’estero, rischiano di avere dei disagi. Del resto, come è immaginabile le conseguenze della tragica calamità naturale, si faranno sentire nel breve e lungo termine e, nonostante gli sforzi, le cose torneranno come prima soltanto con il tempo.

Aziende: finanziamenti per le “quote rosa”

 Donne che vorrebbero realizzarsi sul lavoro e, in moltissimi casi, sono costrette a guardare i colleghi maschietti, magari meno meritevoli, assumere il comando e prendere la poltrona più comoda. Ragazze talentuose che, obbligate a scegliere tra famiglia e impiego preferiscono un marito e i figli, ma rimpiangono per tutta la vita l’aver dovuto rinunciare ad una carriera perchè la società è ancora poco impegnata a proteggere il ruolo di maternità e impiego. Eppure forse qualcosa si muove e nei prossimi mesi, potrebbero arrivare dei fondi al sud per aiutare le “rappresentanti del sesso debole” a fare impresa o, almeno, a portare a casa uno stipendio a fine mese.

Bilancio sostenibile, Starbucks risparmia l’acqua

 Starbucks ha pubblicato il proprio decimo bilancio sostenibile, nel quale trae le somme degli sforzi compiuti nel decennio in merito allo sviluppo di un percorso di crescita maggiormente ecocompatibile, e pone ulteriori obiettivi sul futuro della propria attività.

In questo importante documento aziendale, Starbucks sostiene di aver conseguito la maggior parte degli obiettivi che a suo tempo erano stati programmati per guidare lo sviluppo societario all’interno di confini ecosostenibili.

Ad esempio, la società ha dichiarato di aver sviluppato adeguamente la formazione interna ed esterna sul rispetto dell’ambiente e sul contenimento degli sprechi energetici, con influssi positivi che avranno maggiore efficienza sul medio o lungo termine.

Internet: le aziende superano le persone

 Più aziende che persone su internet negli ultimi tempi, per una guerra a suon di vendite per la verità ancora troppo stagnanti, da quando la crisi economica e prima ancora l’euro, hano fatto capolino anche nel Belpaese. Secondo recenti sondaggi, inoltre, la rete ha tutt’oggi una connotazione ancora molto maschile, legata al settentrione e dominata dalle imprese: in tutto quasi il doppio rispetto alle persone fisiche. La ricerca con dati aggiornati, è stata eseguita dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (IIT-CNR) e le stime sono state esposte nel corso del recente Internet Festival.

Aziende: al primo posto l’informazione

 Se è vero che quando si parla di aziende, si tende a pensare a strutture nate per la vendita di servizi, oggi è altrettanto certo che i consumatori che vantano in media una cultura elevata, vogliono essere per prima cosa informati. In questo senso, l’impresa che sa meglio illustrare i servizi che propone, vince. Un dato importante soprattutto nel caso in cui riesca anche ad essere originali e a distinguersi dalla massa in merito non tanto a ciò che si produce, ma quanto a come ci si pone. Nell’era della comunicazione alternativa, ovviamente, è il web a farla da padrone ed è da questo concetto che deve partire un marketing aziendale mirato e concorrenziale.

Organizzazione aziendale, arrivano nuovi BlackBerry

 Il BlackBerry, è ormai noto, nel corso degli anni è diventato il “cellulare aziendale” per eccellenza, utilizzato da imprenditori, e non solo, per ricevere e-mail, gestire le comunicazioni, e facilitare i processi di organizzazione aziendale, in qualunque posto ci si trovi.

Farà pertanto piacere a tutti i fan dello smartphone di casa Research In Motion sapere che la società canadese ha lanciato due nuovi cellulari della gamma dei BlackBerry Bold, in grado di integrare lo schermo touch con la tradizionale tastiera.

I due nuovi BlackBerry utilizzano una nuova versione del sistema operativo, che apporterà – tra le novità – la possibilità di usare un nuovo compilatore Java, e separare il contenuto personale (gli account Facebook, Twitter e altro) dai contenuti aziendali.

Carriera in azienda per i dipendenti con il nome breve

 Le statistiche moderne parlano chiaro e danno sempre i medesimi risultati: sembra che coloro che hanno un nome breve, siano più propensi a fare carriera in azienda. Dell’indagine, già affrontata in passato, se ne è occupato ultimamente LinkedIn, il più popolato social network delle professioni, con 100 milioni di iscritti. Gli amministratori si sono occupati di stabilire i nomi più diffusi tra i Ceo, cioè le persone di spicco delle imprese a livello mondiale. Ebbene, sin da subito non ci sono stati dubbi.