Piccole imprese: la guerra del Made in Italy

 Il Belpaese è probabilmente come pochi Paesi al mondo, una riserva quasi inesauribile di alimenti tipici e difficili di riprodurre senza i prodotti specifici delle nostre terre, per questo il Made in Italy va assolutamente difeso a tutti i costi. Tutti ci citano anche all’estero e le lodi si sprecano, ma questo non fa altro che fornire ad altri Stati l’idea di copiare le eccellenze peculiari. Per tentare di preservare quanto più possibile, quello che davvero nasce nello Stivale, nelle scorse ore a Milano circa 150 industriali hanno dato vita a «Reparto Produzione» un’associazione a tutela del vero Made in Italy. Sotto questo nome, quindi, vengono raggruppate le imprese che si occupano di tutte le fasi dalla raccolta e reperimento alla lavorazione di ciò che poi viene portato in tavola.

Aziende Sardegna e frodi alimentari

 Terra di sole e di mare e, purtroppo, pure di frodi alimentari. La Sardegna lo scorso anno di certo non si è fatta notare soltanto per il suo paradiso naturalistico. Sono circa 140 le aziende agroalimentari delle 1346 controllate risultate in qualche modo irregolari. Ben l’11 per cento delle strutture in pratica secondo quanto comunicato nelle scorse ore dall’ispettorato centrale della tutela della qualita’ e repressione frodi di prodotti alimentari (Icqrf).Quest’ultimo è un organo del ministero delle Politiche agricole che garantisce la corretta commercializzazione dei prodotti con una sede proprio a Sassari. Non che si tratti di un fenomeno isolato e relegato solo all’isola, però è chiaro che un risultato in negativo così fa scalpore.

Piano aziendale, Fincantieri fa un passo indietro

 Torniamo a parlare di Fincantieri e della ristrutturazione aziendale che attraverso un piano programmatico pluriennale, la società voleva porre in essere al fine di rilanciare le proprie attività nella futura evoluzione dei mercati. Un piano aziendale che aveva posto a serio rischio moltissimi posti di lavoro, e che ora sembra essere rimesso in discussione.

Ad annunciare la decisione è stato lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, il quale negli scorsi giorni ha di fatto dichiarato alla stampa che la società avrebbe ritirato il piano industriale, mossa effettuata al fine di “esorcizzare le tensioni” (per utilizzare le parole dello stesso manager) e poter garantire delle trattative più serene.

Energie rinnovabili: le aziende investono

 Le energie rinnovabili, finalmente, potrebbero avere un futuro roseo e dopo anni di indecisione cominciano a muoversi spiragli di investimenti. Se i costi restano elevati, con il tempo si riesce ad ammortizzare la spesa e in più, dato da non sottovalutare, si rispetta anche l’ambiente ottenendo i medesimi risultati. A cominciare dai cittadini, attenti al loro futuro e a quello dei figli e interessati a queste potenzialità dal carattere inesauribile. Capita sempre più spesso, quindi, di vedere sui tetti degli impianti fotovoltaici per la produzione e il consumo in proprio di energia elettrica.

Azienda agricola tedesca causa del proliferare del batterio killer?

 La paura cresce in gran parte del globo e di fronte al panico, giustificato o esagerato, l’Italia è sempre in prima linea. I cetrioli killer sono snobbati, anche se adesso sembra che pericolosi siano solo i germogli di soia. In effetti si sta cercando in tutti i modi possibili di scoprire almeno come fermare il batterio killer e meglio ancora da dove si partito quello che sta diventando un problema di dimensioni sempre più vaste. La causa della diffusione del batterio E.coli potrebbe essere legata ad una azienda tedesca, della Bassa Sassonia.

Premio aziendale, al via l’acquisto di azioni Banco Popolare

 Uno dei modi più utilizzati dalle società italiane – e soprattutto dagli istituti di credito quotati – è quello di premiare i propri dipendenti mediante la possibilità di acquisire dei pacchetti azionari della stessa compagnia, permettendo pertanto agli stessi lavoratori subordinati di poter divenire partecipanti nel capitale della società “datore di lavoro”.

È quanto è avvenuto anche quest’anno con Banco Popolare, che ha permesso ai propri dipendenti di mettere le mani su un pacchetto azionario concesso come premio aziendale per il lavoro svolto nel corso dell’esercizio precedente; azioni che sono ora in fase di rastrellamento da parte della compagnia, per favorire l’operazione di cui sopra.

Imprese in rosa: bene in Toscana, Lazio e Puglia

 La Toscana ultimamente fa sentire alta la sua voce in tema di imprese ed, infatti, i risultati non tardano ad arrivare. Ecco, quindi, che la voglia di fare non manca e la passione personale dei lavoratori oltre che una giusta guida da parte degli imprenditori, porta ad un più veloce raggiungimento degli obiettivi. A questo punto, quindi, sono proprio le imprese in rosa che tra agevolazioni e idee vincenti guidano la classifica positiva della regione e si calcola che nei prossimi mesi la tendenza potrà solo migliorare.

Tasse imprese troppo alte: va meglio in Spagna

 Le aziende oggi più che mai rischiano il collasso anche a causa di tasse troppo alte: in Italia da questo punto di vista i costi sono esagerati, al contrario di quanto avviene ad esempio in Spagna. I guardagni infatti, vanno riversati con una tassazione effettiva complessiva al 58% dell’imponibile. Nel Paese iberico, invece, parliamo al massimo del 29 per cento. Lo conferma Confindustria che tenta da tempo di richiedere che la legge in materia cambi. Il fisco, infatti, non da tregua a chi pur lavorando onestamente ha scelto il Belpaese per i propri affari.

Buoni pasto aziendali: si va verso il ticket elettronico?

 Continua ad essere in grande subbuglio il mercato dei buoni pasto aziendali e non mancano ancora adesso le polemiche tra imprese e associazioni. L’una accusa le altre e viceversa: ritardi nei pagamenti, mancata ricezione dei ticket e il litigio è praticamente sempre dietro l’angolo. Un sistema giunto al collasso che non può proprio durare più di tanto. Proprio le stesse società, allora, hanno deciso di correre ai ripari.

Aziende del cetriolo: in Puglia è crisi

 Il batterio killer non colpisce soltanto in maniera visibile ma è in grado di creare danni enormi ogni giorno all’economia mondiale e di distruggere le aziende. Parliamo del famoso cetriolo che dopo aver fatto delle vittime in Germania, adesso getta nello sconforto le imprese che si occupavano di produzione e di lavorazione dell’ortaggio, perchè la paura ferma i clienti nell’acquisto. Ad essere sull’orlo del collasso, sono soprattutto le strutture della Puglia praticamente ferme da molti giorni ormai e il rischio fallimento, dopo aver sopportato una pesante crisi economica è dietro l’angolo.

Donne imprenditrici: boom negli ultimi mesi

Non è una novità: di fronte alla crisi economica ma più in generale ai problemi di tutti i giorni, dopo un primo momento di sconforto, le donne alzano la testa e combattono senza esclusione di colpi. Questo permette loro di essere sempre vincenti. Se la voglia di fare non manca, anche quando la poltrona più interessante è sempre e comunque occupata da un uomo, le italiane prendono incentivi e agevolazioni al volo e si improvvisano imprenditrici. Certo è chiaro che deve esserci una idea e un talento di fondo e poi la propria azienda può vedere la luce.

Aziende Emilia Romagna: le più puntuali a pagare i fornitori

 E’ un dato curioso e, nello stesso tempo, interessante: l’Emilia Romagna è risultata essere la regione italiana più puntuale in merito ai pagamenti delle aziende ai fornitori. Questo secondo una osservazione condotta nel primo trimestre 201. La media rilevata è di 49,23% di aziende (contro il 41,8% nazionale). Tutti questi esercizi, infatti, sono stati perfetti in merito al saldo dei propri conti alla scadenza pattuita. La ricerca evidenzia, inoltre, un netto miglioramento rispetto al passato con un più 4%. Nello specifico, è possibile confermare che a fine marzo 2010 il tasso di puntualita’ in regione era del 44,9%.

Innovazione aziendale, ecco le regole per partecipare agli EBA

 Gli European Business Awards sono uno degli appuntamenti più attesi, nel vecchio Continente, per premiare l’innovazione aziendale e l’eccellenza imprenditoriale. Un vero e proprio evento sul top delle società europee, con importanti sponsor e con vetrine di primo piano per quanto concerne lo sviluppo e la crescita del mondo imprenditoriale europeo.

In questo articolo, cerchiamo di fare il punto sulle regole che potrebbero traghettare le aziende italiane verso questo importante scenario, la cui partecipazione è soggetta a richieste di prender parte all’evento, che verranno vagliate dagli organizzatori dell’appuntamento di premiazione aziendale europea.

Confindustria conferma: le imprese rallentano

 Maggio non sembra essere stato un buon mese per le industrie e le imprese in generale, una tendenza che dimostra che ancora non siamo usciti del tutto dalla crisi. Si fatica molto a tornare alla normalità e l’unica nota positiva è che sembrano migliorare gli ordinativi delle imprese che lavorano su commessa, registrando un +2,5% anche se a marzo, dice l’Istat, tanto per cambiare è calata l’occupazione. Già, il lavoro il vero argomento spinoso degli ultimi anni, soprattutto per i giovani ma anche per i più grandi.