Confindustria conferma: le imprese rallentano

di La redazione Commenta

 Maggio non sembra essere stato un buon mese per le industrie e le imprese in generale, una tendenza che dimostra che ancora non siamo usciti del tutto dalla crisi. Si fatica molto a tornare alla normalità e l’unica nota positiva è che sembrano migliorare gli ordinativi delle imprese che lavorano su commessa, registrando un +2,5% anche se a marzo, dice l’Istat, tanto per cambiare è calata l’occupazione. Già, il lavoro il vero argomento spinoso degli ultimi anni, soprattutto per i giovani ma anche per i più grandi.

Confindustria che ha parlato di dati non troppo confortanti crea un attimo di scoraggiamento su quella che è la situazione attuale nel Belpaese e le cifre sono state confermate anche da Adnkronos. Nel mese appena trascorso, infatti, la crescita è seriamente rallentata, seppure ad aprile si parlava di un +2,1%. A maggio, in realtà, non si è andati in negativo ma si è parlato solo di un +1,1%.

Un quadro che ovviamente si spera possa cambiare almeno per queste settimane in corso e proprio dall’agenzia di stampa commentano in questo modo: “Pur con una dinamica mensile quasi piatta, nel secondo trimestre 2011, dunque si dovrebbe registrare, per gli economisti di viale dell’Astronomia, un recupero congiunturale, dopo due contrazioni (-0,6 nel quarto 2010 e -0,1% nel primo 2011). La crescita acquisita nel trimestre corrente è infatti dell’1,1% grazie soprattutto al +0,8% ereditato dal precedente”. Per il futuro? Ovviamente è presto per confermare quello che potrebbe succedere, tuttavia è complesso fare delle previsioni ben rosee dati i numeri attuali. Secondo quanto ha riferito l’Istituto Nazionale di Statistica si potrebbe parlare, seguendo l’oggi, di un un peggioramento tendenziale dei giudizi sugli ordini. Difficile provare a pensare a cosa fare, visto che l’impegno dei lavoratori delle aziende è già molto duro, ma evidentemente la strada seguita fino ad oggi non è esatta. Mancano gli incentivi per andare avanti, i budget sono scarsi e non si riesce ad investire e la fiducia è pari a zero.

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