Giappone: riapre la Honda

di La redazione Commenta

 Nonostante i livelli di radioattività molto alta in mare, preoccupino il mondo intero, il Giappone prova piano piano a ritornare alla normalità dopo quel terribile 11 marzo che ha cancellato una immagine di produttività perfetta e di uno stile di vita invidiabile. Le aziende devono riaprire, soprattutto quelle di respiro internazionale per evitare che collassino interi sistemi a livello internazionale, come il settore delle auto o quello della tecnologia, per citare i più importanti. Ecco, quindi, che la Honda prova ad aprire e a riprendere l’attività quotidiana nella speranza di non dover chiudere ancora.

Il Paese è ancora segnato profondamente dal sisma e dal successivo tsunami, mentre non si hanno certezze sul reale stato delle centrali nucleari, ma ripristinare le condizioni in ufficio o nelle fabbriche di quasi normalità è più complesso del previsto. Esistono ancora dei reali problemi all’elettricità e mancano le materie prime, senza contare gli effettivi danni. L’azienda automobilistica, comunque, ha diffuso una nota in cui ha parlato di un ripristino totale della sua normale attività già a partire dal prossimo 1 aprile sul suolo giapponese, negli stabilimenti di Suzuka e Sayama, mentre a partire dal 30 marzo scorso, la produzione è stata lentamente ripresa all’estero.

Per quanto riguarda, invece, gli stabilimenti che si trovano fuori dal territorio del Giappone i problemi, ovviamente, sono relativi ma senza l’appoggio del Paese del Sol levante, la produzione è stata ripresa solo del 50%. Mancano pezzi e componenti e non si può cancellare immediatamente il disastro portato a tutta l’area lo scorso 11 marzo dal potente terremoto. Per tal motivo, negli stabilimenti di Canada e Stati Uniti, il livello di produzione è ridotto, mentre nel Regno Unito la produzione al momento sembra essersi normalizzata. Prima di ricominciare, comunque, la stessa Honda ha voluto esprimere le condoglianze a tutte le vittime della calamità naturale. In più ha confermato che molte aziende produttrici di parti importanti per la costruzione delle vetture, hanno attrezzature e strumenti danneggiati.

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