Donne, mamme e lavoro: un problema attuale

di La redazione Commenta

Se ne comincia a parlare ma l’informazione dovrebbe essere continua e mirata, proprio per permettere alle cose di cambiare: le donne che hanno anche dei figli, spesso faticano a mantenere il proprio posto di lavoro e, comunque, non vengono aiutate e agevolate come invece bisognerebbe. Il più delle volte, anzi, vengono sorpassate da colleghi uomini magari meno capaci che però, non presentano questo “inconveniente”. In tal modo per una rappresentante del sesso femminile, fare carriera diventa un obiettivo quasi irraggiungile e questo non è giusto. Del resto, il quadro totale mostrato dai dati raccolti da Eurostat non lascia spazio ad inutili ottimismi. Il “sesso debole” lavora molto meno di quello “forte” e adesso con la crisi economica ancora molto presente, la situazione è anzi peggiorata. In più, questo non avviene solo in Italia, ma in tutta Europa. Dal 1999 al 2009, l’occupazione è calata in media dello 0,6%. In Italia, poi, questo dato scende ancor di più fino a toccare il -1,2%.

E’ altrettanto vero e questo non ci fa proprio onore, che l’Italia e l’isola di Malta vincono la maglia come le peggiori nel continente. E’ già complesso per una ragazza trovare un lavoro che sia adatto alle proprie competenze e aspirazioni, se poi decide di allargare la  famiglia tutti i nodi vengono al pettine, come si suol dire. Probabilmente, in questo caso molti pregiudizi restano forti e il timore da parte del datore di lavoro che diminuisca la produttività e aumentino i permessi si fa sentire. Per non parlare della scarsa presenza di strutture pubbliche come asili nido, che non bastano mai e costringono le mamme a scegliere fra la gravidanza e la carriera. Oggi, poi, non si tratta nemmeno di una sorta di narcisismo inespresso, non si lavora più tanto per sentirsi meglio con se stesse, ma per mantenere la famiglia. Il solo stipendio del marito, quasi sempre, non basta più.

Per gli uomini, invece, il percorso è del tutto contrario e in merito all’ocupazione ecco i dati: un ragazzo con un figlio, media Ue 87,4%(Italia 88%); uomo con due figli, media Ue 90,6 (Italia 91,1); uomo con tre o più figli, media Ue 85,4 (Italia 87,7). Insomma, più sono i figli a carico, almeno fino a due, più cresce il tasso di occupazione maschile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>