Oltre 255 mila aziende agricole, inserite verso settori come il biologico, le produzioni di “nicchia” Dop e Igp, la vitivinicoltura.Tutte aree di riferimento moderne per le tante donne che vogliono fare impresa e raggiungere in breve tempo gli obiettivi, guadagnanto pure parecchio. Vanno bene anche campi come gli agriturismi, gli agriasili, le fattorie sociali e le fattorie didattiche: insomma tutte aziende per le quali è necessario scommettere in quanto si tratta di fette di mercato piuttosto nuove ma in continua crescita.
Il tutto affidato all'”altra metà del cielo”che si divide in modo vincente tra casa, famiglia e ufficio. In particolare, secondo i dati raccolti recentementi, a tutt’oggi sarebbe almeno il 34 per cento il contributo delle donne nel mondo dell’impresa, in particolare se parliamo di agricoltura, dove nel 2010 sono stati superati i 26 miliardi di euro. Di questi, ben 8,8 miliardi sono “rosa”.
Dati che fanno riflettere e che fanno capire quanto sia necessario ora e nei prossimi anni, investire sul settore femminile, in grado di mettere tanta grinta ed energia in tutto quello che porta a termine, da riuscire sempre a raggiungere gli obiettivi anche prima del tempo. In più, le donne raramente hanno paura di percorrere mercati nuovi e sono disposte a stringere i denti per non permettere alla crisi economica, di lasciarle, ancora una volta, da sole a casa. A studiare un comportamento che in tutto e per tutto, appare da sempre vincente, è stata la Confederazione italiana agricoltori, che ha portato all’ennesima conferma di quanto bisognerebbe dare una possibilità a chi si trova sempre a pagare le conseguenze, per via del dono bellissimo della maternità che però sembra non trovare riscontri positivi nel mondo del lavoro. In Italia, poi, in maniera particolare. Se parliamo solo del campo degli agriturismi, per esempio, metà del giro d’affari “dipende” dalle donne: su 19 mila strutture in tutt’Italia, quasi il 40 per cento è gestito da imprenditrici.
