Sconti aziendali, cosa c’è dietro ai ribassi di Fiat e Volkswagen?

di La redazione Commenta

 I ribassi e gli sconti aziendali proposti da alcuni dei leader internazionali del settore automotive, come Volkswagen, Fiat e General Motors non sono passati certamente inosservati agli occhi degli analisti di mercato, secondo i quali dietro a queste mosse – convenienti per chi andrà ad acquistare un’auto nei prossimi mesi – vi sarebbe la necessità di rilanciare le vendite, assestate su livelli non troppo confortanti per uno sviluppo solido futuro.

È d’altronde ben noto che le principali aziende internazionali si stiano preoccupando sempre più del deteriorarsi della crisi economica occidentale, cercando di porre rimedio a un presumibile calo del fatturato attraverso le proprie leve strategiche e operative che, nel caso di alcune tra le principali società operanti del settore delle quattro ruote, prendono il nome di sconti e finanziamenti molto convenienti per sostenere l’acquisto delle auto.

Ad allarmare i vertici societari sono stati d’altronde i dati, diffusi da alcuni leader del settore, che evidenziavano delle cancellazioni molto sostanziose di ordinativi di veicoli: un segnale molto evidente di come i distributori prevedano vendite inferiori nel corso dei prossimi trimestri, e di come l’atteggiamento dei consumatori verso questa fascia di acquisto stia diventando rapidamente più prudenziale.

Il comportamento di cui sopra ha comunque visto un momento di attenuazione dopo che la Banca Centrale Europea ha deciso di accettare le operazioni di acquisto di titoli di debito statale italiani e spagnoli: una mossa che ha conferito maggiore serenità non solo ai mercati finanziari, poiché dovrebbe essere in grado di giocare un ruolo determinanti nel tentativo di stabilizzazione dell’euro dopo il crac della Grecia.

Stando a quanto affermato ora dalla JD Power & Associates, infine, le vendite di auto in Europa durante il 2011 dovrebbero diminuire di un punto percentuale su base annua a 12,84 milioni di veicoli, contro un lieve incremento previsto in precedenza, che avrebbe dovuto portare le unità vendute a quota 12,99 milioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>