In Italia operano 1,6 milioni di aziende agricole

di La redazione 1


Sono circa 1,6 milioni le aziende agricole che operano in Italia e che complessivamente occupano 969 mila unità di lavoro (Ula). Questi numeri riferiti al 2012 sono tra i dati più significativi sull’agricoltura italiana contenuti nel recente report dell’ISTAT relativo ai “risultati economici delle aziende agricole

Secondo i dati elaborati dall’istituto di statistica la produzione complessiva delle aziende agricole nel 2012 è stata pari a 42,6 miliardi di euro ed ha registrato una crescita del 2,4% rispetto ai dati del 2011. A questi valori della produzione ha corrisposto un valore aggiunto di 23,8 miliardi di euro, dato anch’esso in crescita del 2% rispetto al 2011.

La rete delle aziende agricole italiane è composta in massima parte da unità di piccole dimensioni; L’83% delle aziende infatti impiega meno di una unità di lavoro mentre il 16,9 impiega da 1 a 10 unità di lavoro e solo lo 0,1% impiega 10 o più unità di lavoro. L’89,5% delle aziende agricole genera un fatturato inferiore ai 50 mila euro, il 96,7% è costituito da aziende individuali ed il 97,9% è a conduzione diretta.

Nei dati del 2012 ciascuna azienda agricola realizza in media circa 26.293 euro di prodotto (+2,6% sul 2011) di cui quasi il 95% è destinato alla vendita. Sempre in media il risultato lordo di gestione è pari a 14.071 euro (+3,1%). La piccola dimensione dell’azienda media si rispecchia anche nelle ricadute occupazionali: l’80,4% delle giornate lavorate è infatti a carattere familiare, il 14,4% arriva da lavoro a tempo determinato e solo il 3,6% arriva da lavoro a tempo indeterminato. L’1,6% è rappresentato infine da lavoro conto terzi.

Il fatturato delle aziende agricole italiane deriva in massima parte dalla vendita di prodotti vegetali (68,4%). Un contributo importante arriva anche da prodotti zootecnici (16,5%) e animali per la macellazione (12,7%) mentre sono marginali i contributi di altre voci come ad esempio i lavori agricoli conto terzi. Tutti i dettagli possono essere consultati nel rapporto diffuso dall’ISTAT.

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