Aziende agricole, le previsioni sulle superfici a coltura nel 2014

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Per l’annata 2013 – 2014 le aziende agricole italiane prevedono una diminuzione della superficie agricola complessivamente destinata alla produzione dei cereali. E’ questo uno dei dati più marcati che emerge da uno studio ISTAT basato sulle le intenzioni di semina di colture erbacee espresse dai coltivatori.

Le flessioni percentualmente più consistenti sono attese per le superfici a coltura di Avena (-10%), sorgo (-9,6%) e riso (-4,6%). Più contenuto è il calo atteso per frumento tenero (-2,5%) ed orzo (-0,3%). Unico cereale in controtendenza è invece il frumento duro di cui è previsto un incremento della superficie coltivata dello 0,1%.

Per le aziende agricole che operano nella produzione di semi oleosi si registra riduzione della superficie a coltura dedicata al girasole (-3%) ed alla soia (-2,4%). Un espansione del 3,9% è invece prevista per la coltura di colza e ravizzone. Nel segmento delle colture ortive è attesa in crescita la superficie destinata alla produzione del pomodoro (+1,7) e dei legumi freschi (+1%).

Passando al settore delle leguminose da granella è attesa una diminuzione della superficie destinata alla produzione di piselli (-1%) e fagioli e fave (-5,5%). In calo sono previste anche le superfici agricole destinate al tabacco (-3,8%) ed alla patata (-2,2%). In crescita invece la superficie dedicata alla produzione della barbabietola da zucchero (+2%) ed alla floricoltura (+1,9%).

L’annata agricola 2013 – 2014 sarà inoltre caratterizzata da un forte incremento dei terreni tenuti a riposo la cui superficie è attesa in crescita in media del 18,7% con una distribuzione geografica sensibilmente diversificata (4,6% Nord-ovest, 9,7% Nord-est, 11,1% Centro, 26,9% Sud e Isole).

Tra le motivazioni indicate dalle aziende agricole per la messa a riposo di parte dei propri terreni prevale la tradizionale rotazione (48,7%) ma un peso importante è ricoperto dalle condizioni di mercato (33,5%) che tra incertezza della domanda e dinamiche poco favorevoli dei guadagni rendono poco conveniente il mantenimento in coltura.

[Via | ISTAT]
[Photo Credits | OpenClipArt]

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