Imprese in Italia: crescono tra cauto ottimismo

di La redazione Commenta

 Crisi o miglioramento, dati positivi o appena discreti: non è mai chiara la condizioni delle imprese italiane e anche gli esperti del settore sembrano essere piuttosto incerti sul futuro della nostra economia pure a livello aziendale. Intanto da qualche tempo, l’anagrafe delle imprese dello Stivale vede una crescita di 39mila unità. Questo almeno se parliamo del secondo trimestre del 2011. A fornire questi dati è stato l’ultimo rapporto Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere. A questo punto, quindi, il recupero al termine della crisi sembra piuttosto veloce e comunque costante, anche se nei primi giorni i numeri in tal senso erano ancora più alti.

Interessante in merito alla ripresa italiana delle aziende, è la collocazione. Si dice sempre che al Sud la povertà è maggiore e in generale il budget a disposizione è più leggero, eppure attualmente almeno 1 impresa su 3 nasce in tale tratto di Belpaese. E’ stato rilevato attraverso i registri camerali, quindi, che tra aprile e giugno, il bilancio demografico ha registrato un numero di iscrizioni in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. La nota migliore invece è stata quella che ha fatto segnare un lieve rimbalzo negativo riguardo alle cessazioni.

Tuttavia il saldo del secondo trimestre del 2011 risulta essere inferiore rispetto a quello corrispondente del 2010 ma del tutto diverso e certamente superiore rispetto a quelli del 2009 e 2008. Una buona parte dell’incremento della base imprenditoriale segnato adesso è frutto del lento ma continuo recupero delle imprese artigiane che, rispetto al corrispondente trimestre del 2010, ha di certo mostrato una lieve crescita delle iscrizioni.Il tutto a fronte di qualche cessazione in meno. A livello di percentuali, tra aprile e giugno il numero delle imprese registrate è cresciuto complessivamente dello 0,64% (contro lo 0,78% del secondo trimestre 2010), pari ad un valore assoluto di oltre 6,1 mln di unità. Come ha concluso Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere: “L’Italia è in un passaggio stretto e difficile e ciascuno deve dare il proprio contributo di positività per superarlo. Le forze imprenditoriali stanno facendo la loro parte, dimostrando di credere nel mercato e accettando le sue sfide, nonostante i tanti ostacoli che frenano chi vuole fare impresa”.

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