La fuga dall’Italia premia le aziande che vanno all’estero

di La redazione Commenta

 Negli ultimi tempi si conferma con sempre maggiore forza in Italia un trend che riguarda il mondo aziendale. Sono sempre più numerose le imprese che decidono di lasciare il nostro paese e di traslocare all’estero in cerca di maggior fortuna, o meglio, in cerca di quei profitti che in Italia non sembra più possibile avere.

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Una ricerca condotta a termine dall’Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili e presentata in questi giorni alla Farnesina ha stigmatizzato a chiare linee la situazione, facendo particolare riferimento al mondo delle imprese edili, settore davvero molto colpito dai rovesci della crisi economica.

Le aziende italiane investono all’estero

Se si confrontano i dati del comparto delle costruzioni, infatti, si vedere che le imprese edili italiane nel corso del 2012 hanno perso il 4,2% del fatturato, mentre all’estero hanno guadagnato, sempre a livello di fatturato, l’11,4%. Se si analizzano i trend di settore, inoltre, si scopre che la tendenza delle imprese italiane a traslocare altrove, è attiva nel nostro paese fin dal più lontano 2004.

Attualmente, infatti, le aziende italiane che hanno scelto la strada dell’estero operano in 88 diversi paesi del mondo e in poco tempo sono riuscite ad ottenere un fatturato che supera del 60% quello domestico. I dati indicano chiaramente, dunque, che le condizioni del fuori Italia sono decisamente più propizie di quelle di origine.

Sono questi, dunque, i dati, insieme preoccupanti e entusiasmanti del Rapporto 2013  dell’Ance sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo. A ben guardare infatti, il fenomeno della fuga delle aziende italiane dall’Italia sembra essere, più che una strategia di internazionalizzazione, un vero e proprio riposizionamento.

 

 

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