Più della metà dei giovani è senza lavoro e a Bologna in particolare resta a casa uno su tre secondo il nuovo report sul mercato del lavoro della Provincia. Chi ha meno dei 25 anni non trova un impiego nel 27,8%nel caso dei maschi e nel 30,9% nel caso delle femmine. Quesot nonostante sembra che la crisi abbia preso ad allontanarsi e si sia registrato un miglioramento nel mercato del lavoro. In buona parte il cambiamento è partito dalle agenzie di lavoro interinale che, ogni mese, mobilitano oltre 5 mila persone.In questo senso, le persone vengono assunte con contratti di somministrazione che solo nel periodo compreso tra il 2009 e il 2010, hanno fatto registrare un vero e proprio boom con un +24,4% su base annua. L’accordo avviene in questo caso tra il somministratore, (un’agenzia del lavoro autorizzata dal ministero per il lavoro che stipula un contratto con un lavoratore) l’utilizzatore cioè l’impresa e il dipendente potenziale.
La redazione
Aziende: giovani e donne con i salari dimezzati
Sei una donna o un giovane laureato? Nella maggior parte dei casi il tuo stipendio sarà inferiore a quello dei colleghi uomini, anche dimezzato. Non è una esagerazione ma la conferma di uno studio appena effettuato. Moltissime ragazze, soprattutto del sud si devono accontentare di salari bassi e hanno maggiori difficoltà ad inserirsi facendo parte delle cosiddette ‘3G’. Si tratta di discriminazione in 3 aree, genere generazione e geografiche.Una immagine tragica della condizioni di lavoro nel mondo degli studi professionali resa nota da una ricerca realizzata dall’Università Politecnica delle Marche con Fondoprofessioni (Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua dei dipendenti degli studi professionali) e presentata ad Ancona in occasione del forum ‘Dalle pari opportunità alle opportunità di sviluppo’, organizzato da Fondoprofessioni in collaborazione con Confprofessioni (Confederazione italiana libere professioni).
Aziende italiane di metalli: affari a Dusselsseldorf
L’Italia è di nuovo orientata all’estero? In alcuni settori sembra proprio di si, tanto che sono circa 200 le imprese del Belpaese che si occupano tutte di metallurgia che nei prossimi giorni arriveranno a Dusselsseldorf. Il trasferimento non è definitivo, almeno non al momento, perchè il motivo del viaggio è dovuto in particolare a quattro eventi interconnessi (“Gifa”, dedicata alla fonderia; “Metec”, alla metallurgia; “Thermprocess” ai forni industriali e ai processi termici correlati e, infine, “Newcast”, mostra dedicata ai processi di fusione).Il primo sarà l’incontro di punta e vi prenderanno parte ben 43 imprese italiane.
Gli italiani guardano all’Oman e partono gli investimenti
L’Oman potrebbe essere il prossimo paradiso degli investimenti italiani: meta ricca e non troppo conosciuta turisticamente appare come perfetta per poter avviare delle trattative di tipo commericale. Nei prossimi giorni, intanto quattro aziende legate ai settori delle infrastrutture, costruzioni e beni strumentali del Belpaese voleranno proprio in tale tratto di mondo per capire meglio come muoversi nell’immediato futuro in questo senso.
Ristrutturazioni aziendali, sei aziende su dieci non le sanno pianificare in tempo
La situazione che fuoriesce da una recente ricerca di Vigeo, anticipata al Csr manager network, in merito alla capacità delle società di poter gestire e programmare adeguatamente le ristrutturazioni aziendali, genera dei dati abbastanza negativi per quanto concerne il livello di pianificazione di tale delicata operazione da parte del management societario, che evidentemente sembra trascurare l’accuratezza di simili transazioni.
Stando alla ricerca di Vigeo, denominata “Managing Restructuring responibly: Trends e performance delle aziende europee”, oltre sei aziende su dieci (il 60,3%) non pianificherebbe in anticipo gli interventi di ristrutturazione aziendale. Il 55,4% delle aziende mostrerebbe inoltre particolari carenze per quanto concerne il dialogo sociale, minando pertanto alla base l’efficienza nel compimento di simili operazioni.
Aziende e social network: quali sono quelle che li usano di più?
Una ricerca recente, portata avanti da OssCon, Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica e Digital PR, ha dimostrato che sono almeno un centinaio le aziende di vario settore che comunicano e si sponsorizzano attraverso i principali social network. Vari i servizi che propongono e, in questo caso parliamo di banche, aziende automobilistiche, strutture dedicate al consumer electronics e così via dicendo. Ci si chiede in che modo e a quale velocità viene aggiornato il profilo su Facebook o Twitter tanto per fare un esempio e come riescono ad essere sempre vincenti sul mercato. I primi umeri ad essere resi noti sono quelli legati al settore “Consumer Electronics”, in merito in particolare alla produzione di consolle di gioco, cellulari, pc, tv, stampanti e fotocamere.
Le aziende in Gran Bretagna puntano sui professionisti ambientali
Un pò perchè sono cambiate le leggi e un pò perchè la coscienza ambientale, per fortuna, sta cominciando a contagiare un pò tutti, ma intanto nelle aziende si preferisce assumente dei professionisti del settore che nel lungo termine permettono pure di risparmiare ottenendo degli ottimi risultati. Questo accade soprattutto in Gran Bretagna dove tra le nuove figure più richieste all’interno delle imprese si trovano coloro che si occupano del settore green.
Remunerazioni aziendali, compensi top manager non sempre giustificati
Il tema delle remunerazioni aziendali è materia all’ordine del giorno tra analisti e studiosi di settore. Nell’ambito finanziario, ma non solo, osservare gli elevatissimi compensi attribuiti ai top manager, anche in tempi di crisi, e anche se le società gestite da tali amministratori non sono certamente in floride acque, ha fatto storcere il naso a ben più di qualche osservatore, attento a cercare di stabilire un legame tra l’equità del compenso del manager e il desiderio di incentivare i migliori amministratori.
A esprimersi sull’acceso dibattito è recentemente stata anche la Banca d’Italia, istituzione che dovrebbe avere molto a cuore il tema in oggetto, visto e considerato che è proprio all’interno del settore bancario che il tema sul compenso degli amministratori e dei top manager sembra aver trovato terreno fertile.
L’azienda con il profilo sempre aggiornato sui social network? Nokia
Certo, penserete voi, con tutti i soldi che girano intorno a Nokia, ci saranno pure tanti dipendenti capaci di tenere continuamente aggiornato il profilo dell’azienda sui principali social network. Tuttavia è vero pure il contrario: se in primo luogo è anche una comunicazione aziendale interna ed esterna efficace a far muovere nella giusta direzione una grossa impresa, è certo altrettanto che molte altre strutture di pari livello non si mostrano così precise da tale punto di vista. Per cui merito a Nokia che nel settore Consumer Electronics, ha permesso pure ai non addetti ai lavori di notare la piu’ elevata frequenza di aggiornamento dei profili.
L’ospedale perfetto? Quello con i migliori software aziendali
Non ci avete pensato mai probabilmente, eppure anche un ospedale in fondo è una grande azienda e deve dotarsi dei migliori e più moderni sistemi tecnologici non solo per curare i pazienti, ma anche per archiviare le loro cartelle cliniche o visionare gli esami diagnostici, prenotare visite specialistiche e gestire le liste d’attesa. Negli ultimi anni, poi, pure la somministraziione di un farmaco piuttosto che un altro avviene tramite un semplice click. E’ fondamentale per l’ottima gestione di un nosocomio, che vengano acquistati e prodotti software sviluppati per le esigenze del settore sanitario, creati ad hoc per le varie esigenze ospedaliere e soprattutto funzionali.
Radio aziendale: network Enel per chi lavora in azienda
L’Enel, la più nota società energetica italiana, abbatte un altro muro di comunicazione aziendale lanciando una radio aziendale dedicata ai dipendenti della propria rete, che va ad integrarsi alla già esistente web tv e ai prodotti della intranet societaria, al fine di incrementare ed efficientare la qualità della comunicazione interna, rivolta in maniera specifica ai propri lavoratori di tutti i livelli e le strutture.
Il “varo” della nuova radio è avvenuto ieri, 21 giugno 2011, che ha pertanto rappresentato una data piuttosto speciale per la comunicazione della compagine italiana, la quale è attualmente impegnata a migliorare la gamma di strumenti volti a incrementare l’interazione e la partecipazione dei colleghi ai temi più caldi societari e, più in generale, a permettere a tutti i dipendenti di poter godere di un’informazione omogenea.
Aziende e lavoro: cresce divario tra donne e uomini
Una realtà triste ma ancora tale: nel nostro Paese purtroppo la disparità lavorativa in azienda tra uomini e donne cresce invece di diminuire. A volte sembra che le cose siano meno negative, eppure basta dare una occhiata al Rapporto stilato dal World Economic Forum nel 2010 per capire che nella speciale classifica di quote rosa all’interno dei sistemi produttivi tra i vari Paesi, l’Italia è al 74° posto.Un paio di anni fa non è che le cose andassero proprio meglio, ma almeno si trovava due posizioni in avanti.
Imprese e investimenti: meglio Londra
E’ una città turisticamente sempre interessante, economicamente di nuovo in crescita e ricca di attrazioni e appuntamenti, come le Olimpiadi 2012. Per questo imprenditori e aziende hanno gli occhi puntati su Londra, soprattutto adesso che le previsioni positive sono state confermate dai dati del nuovo studio del Barometro FDI (Foreign Direct Investments), che tiene conto dell’andamento degli investimenti e delle opinioni delle aziende estere che lavorano nella capitale.
Comunicazione aziendale, novità in casa Facebook
Importanti novità in casa Facebook per quanto concerne la comunicazione aziendale. La società americana, titolare dell’omonimo social network più noto del mondo, ha infatti dichiarato di aver assunto Joe Lockhart, ex portavoce dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton, al fine di riservare al nuovo manager un significativo ruolo per quanto concerne il miglioramento della comunicazione aziendale della compagine.
L’assunzione di Lockhart, ad ogni modo, sostengono i maligni, dovrebbe essere una soluzione di ripiego, per quanto lussuosa. Il vero obiettivo di Facebook era infatti quello di attrarre all’interno della struttura aziendale Robert Gibbs, ex vertice dell’ufficio stampa di Barack Obama, che tuttavia ha rifiutato l’incarico in Facebook, costringendo il management societario a cercare un nuovo manager per il ruolo nelle comunicazioni.