Commercio, non si ferma il calo delle vendite

di La redazione Commenta


Febbraio conferma la difficoltà del commercio al dettaglio con un nuovo calo delle vendite. Lo confermano gli ultimi dati ISTAT che vedono nel secondo mese dell’anno un calo sia per i prodotti alimentari che per quelli non alimentari. Il perdurare di questa situazione ha peraltro imposto a molti operatori una profonda revisione della gestione economica aziendale con ripercussioni sul posizionamento commerciale e sui livelli occupazionali.

Venendo al dettaglio dei dati, a febbraio l’ISTAT ha registrato per l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio un calo dello 0,2% rispetto al mese di gennaio. Ricordiamo che l’indice è formulato per tenere conto sia dei volumi venduti che dei prezzi di vendita per cui sintetizza lo stato complessivo del mercato. Il calo dell’indice delle vendite al dettaglio è maggiore (-0,2%) per i beni non alimentari rispetto ai beni alimentari (-0,1%). Anche il bilancio del trimestre dicembre 2013 – febbraio 2014 è negativo con un calo dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Su base trimestrale però è più marcato il calo per i beni alimentari (-0,5%) rispetto ai beni non alimentari (-0,4%).

Lo scenario si mantiene negativo anche in termini tendenziali. L’indice grezzo delle vendite al dettaglio registra a febbraio un calo dell’1% rispetto allo stesso mese del 2013. L’indice diminuisce dell’1% per i beni alimentari con un calo più contenuto per la grande distribuzione (-0,4%) ed una contrazione più marcata (-2,1%) per le “Imprese operanti su piccole superfici”. Per i beni non alimentari invece il calo è dell’1,2% (-0,4% per la grande distribuzione e -1,5% per i piccoli esercizi).

Sempre in termini tendenziali nel bimestre gennaio – febbraio 2014 l’indice grezzo registra un calo dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-0,7% per i beni alimentari e -1,2% per i beni non alimentari). Nel bimestre è anche da segnalare il segno in controtendenza della grande distribuzione che vede un indice in crescita dello 0,2% nel settore alimentare e dello 0,5% nel settore non alimentare.

[Via | ISTAT]

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