Beni strumentali Nuova Sabatini, come funziona l’iter semplificato 

di Emma Commenta

Confermata anche per quest’anno la misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”), agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e di accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. 

La misura è volta al sostegno per l’acquisto in leasing macchinari, attrezzature, impianti, ma anche beni strumentali ad uso produttivo e hardware, ma anche software e tecnologie digitali. 

Nuova Sabatini, come funziona il nuovo iter semplificato 

La circolare direttoriale n. 296976 del 22 luglio 2019 ha introdotto nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo con la semplificazione dell’iter per la richiesta. 

La trasmissione della documentazione deve essere effettuata in base al piano temporale già in vigore, ma il nuovo iter di erogazione consente alle PMI beneficiarie,, dopo aver effettuato l’accesso alla Piattaforma Informatica (disponibile su https://benistrumentali.dgiai.gov.it), di procedere con una compilazione guidata. 

Come ricorsa il Mise, sarà possibile disporre della:

  • Dichiarazione di ultimazione dell’investimento (di seguito: modulo DUI) con l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, da inoltrare al Ministero tramite Piattaforma (con firma digitale del legale rappresentante o del procuratore);
  • Richiesta Unica di erogazione con le singole quote annuali di contributo previste dal piano temporale di liquidazione indicato nel decreto di concessione, da inoltrare al Ministero tramite piattaforma (con firma digitale del legale rappresentante o del procuratore);
  • Richiesta di Pagamento che attiva il pagamento di ogni quota successiva alla prima, da presentare annualmente al Ministero, solo ed esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma.

Previsto anche l’erogazione del contributo in un’unica soluzione per i finanziamenti di importo non superiore a 100 mila euro mentre viene innalzato da 2 a 4 milioni di euro dell’importo massimo dei finanziamenti concedibili per ogni impresa richiedente. 

Nuova Sabatini, chi sono i beneficiari

Possono beneficiare dell’agevolazione della Nuova Sabatini le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda dovranno rispettare alcuni precisi requisiti. 

Dovranno essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;

Dovranno essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; 

non dovranno rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea; 

non devono risultare essere imprese in difficoltà; 

Dovranno avere sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.

Nuova Sabatini, i settori ammessi 

Possono essere ammessi alla richiesta della Nuova Sabatini tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, eccezion fatta per le attività finanziarie e assicurative e le attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione. 

Nuova Sabatini, che cosa finanzia

I beni richiesti dovranno essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità), ma anche ai software e tecnologie digitali.  Non sono ammissibili invece le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati e le “immobilizzazioni in corso e acconti”.

Gli investimenti dovranno soddisfare alcuni precisi requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

Nuova Sabatini, quali sono le agevolazioni 

Le agevolazioni della Nuova Sabatini consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, ma anche di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico. 

Gli investimenti potranno essere di vario genere anche del tutto coperto finanziamento bancario (o leasing).

Il finanziamento potrà essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, e dovrà essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro, interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili. 

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare dovrà essere invece determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. 

Nuova Sabatini, come funziona la richiesta

Ma come funziona la richiesta? 

La PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, unitamente alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge. 

A quel punto la banca/intermediario finanziario verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI e i requisiti richiesti e poi trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo.

La banca/intermediario finanziario, dopo la conferma del Ministero della disponibilità, può concedere il finanziamento alla PMI e trasmette la documentazione inviata dalla stessa PMI al Ministero. 

Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione e la banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione o entro trenta giorni dalla data di consegna del bene. 

La PMI, ad investimento ultimato compila la dichiarazione che attesta l’avvenuta ultimazione e la Richiesta Unica (modulo RU) o in alternativa la Richiesta Quote Rimanenti (modulo RQR).

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