500 aziende siciliane vogliono investire in Tunisia

di La redazione 1

Alla Tunisia, l’Italia ha sempre guardato, in particolare la Sicilia data la reale vicinanza con il Paese e, adesso, tornata la relativa quiete dopo la terribile tempesta politica, il momento potrebbe essere interessante. Investire nel Paese dell’Africa del Nord, potrebbe portare dei benefici comuni e, per tal motivo ben 500 imprese della Trinacria puntano dritte verso lo Stato arabo.

Sono già passati tre mesi dall’uscita di scena di Ben Ali e per la Tunisia è ancora un momento molto confusionario, ma se il turismo stenta a decollare, è l’economia che deve muoversi nel più veloce tempo possibile, per evitare il collasso interno. Insomma, la fase di precario equilibrio non è ancora per nulla passata e probabilmente un aiuto esterno è proprio quello che ci vuole per tentare la strada della ripresa.

Le aziende in questione, quindi, sono pronte a sbarcare nel Paese maghrebino, come hanno rivelato una serie di imprenditori nelle scorse ore durante il convegno “La cooperazione internazionale nello sviluppo del Mediterraneo”. L’incontro è avvenuto a Palermo nella sede del centro studi Cerisdi, con la collaborazione della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del ministero degli Esteri. Le imprese siciliane in questione, in particolare, hanno interesse a prendere contatto con le piccole e medie imprese tunisine per sottoscrivere a breve e lungo termine contratti di fornitura, proporre joint-venture e avviare altre forme di collaborazione economica e commerciale.A dare maggiore impulso all’eventuale scambio, anche la recente linea di credito da 69 milioni di euro concessa di recente alle Pmi tunisine, che fa parte di un pacchetto di strumenti finanziari messi a disposizione dalla Farnesina. Come ha confermato il Direttore della cooperazione allo sviluppo Elisabetta Bellon, si parla di  “misure di medio e lungo termine che incidono sulla stabilizzazione. Solo cosi’, dopo la risposta emergenziale, si puo’ avviare un vero e proprio sistema di crescita che abbia ripercussioni benefiche anche in Italia”.

Commenti (1)

  1. Sono italiana e vivo in Tunisia con ilmio compagno nativo del posto, Tabarka ma che ha vissuto 22 anni in Italia e per 15 anni èstato titolare di una attività commerciale ( gioielleria) ai Castelli Romani ( rm).Stanchi della situazione italiana e del commercio de settore in notevole calo, abbiamo deciso di trasferirci a Tabarka dove possediamo sia un terreno agricolo sia un terreno in zona industriale. Siamo pronti a proposte da investitori seri in qualsiasi campo.

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