Google+: aziende o privati?

di La redazione Commenta

In fondo è una guerra e come tale non si prevedono esclusioni di colpi. Da quando Google+ ha fatto il suo ingresso sul mercato, piuttosto timidamente e in fase sperimentale, il suo più grosso concorrente è stato più volte battuto, mentre in altri casi ha avuto la meglio.Una tendenza che non si arresta nemmeno adesso. Per cui il neonato network sperimenta ogni giorno problemi di gestione non indifferenti anche se dal suo lancio sono già presenti più di 20 milioni di utenti. Il problema più grande riguarda soprattutto le aziende che al momento proprio perchè non si tratta della versione definitiva del social, non sarebbero ammesse. Si parlava di un profilo creato da qualche impresa, ma voci di corridoio confemano di un nome falso che quindi è stato cancellato.

Ancora, via pure altre identità rubate o violazioni palesi come quella del capitano Kirk di Star Trek, l’attore William Shatner e dal suo lancio Google+ ha fatto almeno capire che è meno disposto di Facebook a tollerare nomi falsi o legati a personaggi non reali. Prima dell’espulsione arriva solo l’avviso: “Dopo aver verificato il vostro profilo, abbiamo stabilito che il nome da voi fornito viola gli standard della nostra Community”.

In più, quando l’account vieneeliminato , il blocco si estende agli altri servizi di Mountain View, Gmail e Google Docs per cui è chiaro che la perdita diventa ben più pesante del solo mancato contatto con gli amici. A parlare della pecca dell’azienda, ci pensa Vic Gundotra, a capo del settore social di Google, il quale ha riferito: “Abbiamo dato priorità alla costruzione di un a grande esperienza d’uso per gli utenti. Nessuno dei nostri modelli interni aveva valutato un così elevato livello di crescita”.La stessa Ford continua a chiedere l’accesso reale alle aziende, mentre i diretti interessati rispondono: “Stiamo facendo tutto il possibile per accelerare i lavori e gestire correttamente questo caso. Vi preghiamo di darci soltanto un po’ più di tempo”.

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