Banca Popolare di Bari, passaggio a Spa a settembre e partnership distributive con player internazionali

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Banca Popolare Bari Spa

Ormai la situazione è piuttosto chiara: il passaggio a Spa si verificherà entro settembre, ma la Banca Popolare di Bari non vuole assolutamente fermarsi qui. In vista del completamento dell’iter di adeguamento a quanto è stato previsto dalla riforma voluta dal Governo Renzi sulle cooperative, l’istituto più importante dell’intero Mezzogiorno ha in programma tante altre operazione di estrema importanza.

Entro la fine dell’anno verranno completate altre cartolarizzazioni, per una somma totale che si aggira intorno al miliardo di euro. Non solo, dal momento che a breve verranno definite anche delle partnership distributive con dei player che godono grande fiducia a livello internazionale.

Quella che potrebbe essere l’ultima assemblea di soci prima del definitivo passaggio a Spa ha approvato il bilancio relativo al 2017. D’ora in avanti, stando anche alle dichiarazioni del presidente dell’istituto pugliese, Marco Jacobini, l’obiettivo dovrà essere quello di coniugare alla perfezione redditività e convenienza economica, ma non mancherà ovviamente un occhio di riguardo verso il legame con il territorio, che non verrà assolutamente messo da parte.

Jacobini ha voluto evidenziare come lo stallo in cui ha versato per quasi due anni l’istituto pugliese, solamente il 21 marzo scorso la Consulta ha dato l’ok definitivo alla trasformazione in Spa, ha comportato un’incertezza che, accompagnata dall’usuale crisi economica, ha messo in seria difficoltà e danneggiato la Banca.

Dal punto di vista delle sofferenze, in seguito alla cartolarizzazione per più di 350 milioni di euro completata e definita verso la fine dell’anno scorso, ecco che, entro la fine del 2018, la Popolare di Bari dovrebbe continuare con il suo programma già stabilito. Quindi, ci sarà la cessione di altri Npl per una cifra vicina al miliardo di euro, favorendo così anche la situazione complessiva del gruppo, che arriva ora a toccare quasi il 15%. Un’operazione fondamentale anche in virtù dell’immagine garantita agli investitori, fondi inclusi ovviamente.

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