Una azienda su tre in perdita dal 2005

di La redazione Commenta

 A partire dal 2005 e almeno fino al 2009 se non oltre, una azienda su tre nel Belpaese è stata in perdita. Adesso le cose cominciano a migliorare, ma non sono poche le imprese che non riescono a rimettersi in piedi e crollano miseramente lasciando a casa decine di dipendenti in crisi. Il dato in questione riguarda soprattutto il suolo fiorentino dove è stato condotto un recente sondaggio ed è stato confermato che solo nel 2009 si è registrato un calo medio del fatturato fino al 9 per cento. Se parliamo di redditività, ciò significa un calo del 20-22%. Ancora una volta, poi, si può dire che sono state le strutture più piccole a pagare il prezzo più alto ma è anche vero che si sono dimostrate forti e hanno proseguito per la loro strada meglio delle imprese più grandi.

I dati sono stati resi noti alla presentazione del rapporto dell’Osservatorio sui bilanci delle societa’ di capitale fiorentine 2005-2009, condotta su 7 mila imprese. Il volume di affari preso in esame dalla ricerca ha riguardato circa  500mila euro. A parlare dei risultati, in particolare, è stato Francesco Dainelli dell’Universita’ di Firenze, tra i curatori dell’analisi, il quale ha riferito:  ”nel 2009 le aziende in perdita sono aumentate del 5% rispetto all’anno precedente dove erano cresciute del 10%. La situazione e’ peggiore per le piccole imprese rispetto a quelle piu’ grandi, che scontano anche maggiori difficolta’ nell’accedere al credito e nel contrattare con il sistema bancario”.

Sempre secondo lo stesso Dainelli in merito alle strutture più grandi ”hanno invece potuto contrattare meglio, risparmiare oneri finanziari dalla discesa dei tassi e nel 2009 non hanno quasi risentito della crisi”. Si è passati poi all’analisi finanziaria con le tendenze  illustrate da Bankitalia che hanno mostrato come la recessione abbia prodotto  ”significativo rallentamento dei finanziamenti alle imprese” che ”sono tornati a crescere moderatamente nel 2010 con un +1,8% a livello toscano e +1,5% a livello fiorentino”.

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