Sviluppo aziendale, Linkedin diventa il secondo social network USA

di La redazione Commenta

 Interessante strada di sviluppo aziendale è quella intrapresa da Linkedin, il social network business oriented che, stando a quanto sostiene una ricerca compiuta da ComScore, sarebbe diventato il numero 2 degli Stati Uniti, alle spalle dell’ancora irraggiungibile Facebook, ma davanti a MySpace, il cui declino sembra dover continuare ancora, nonostante nuovi investitori alle porte delle proprie strutture aziendali.

Stando a quanto rilevato da ComScore, infatti, durante il mese di giugno la compagnia avrebbe conseguito ben 33,9 milioni di visitatori, in incremento di 63 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contro i 33,5 milioni di visitatori di MySpace, il cui raffronto su base annua sembra impietoso: il passo indietro del n. 3 dei social network USA è infatti in calo di 50 punti percentuali rispetto a giugno 2010.

Facebook non teme comunque confronti. Il social network più noto del mondo, nel solo mercato statunitense, avrebbe conseguito addirittura 160,9 milioni di visitatori, con un apprezzamento di 14 punti percentuali rispetto allo stesso mese di giugno dello scorso anno, e con un trend in crescita oramai stabilmente in doppia cifra, in vista dello sbarco sui mercati regolamentati, che si attende per il 2012.

Sulla scia delle notizie offerte da ComScore, le quotazioni di LinkedIn alla Borsa di New York sono cresciute di 6 punti percentuali, a 99,60 dollari. Ricordiamo come l’operazione di prima quotazione al NYSE, avvenuta il 18 maggio, diede come risultato un primo valore pari a 45 dollari.

Twitter si colloca al quarto posto dei social network USA con 30,6 milioni di utenti, in incremento di 14 punti percentuali rispetto al mese di maggio 2011 e di 31 punti percentuali rispetto al mese di giugno 2010.

Probabile a questo punto il sorpasso di Twitter ai danni di MySpace nel corso dei prossimi mesi a venire. Il destino di MySpace sembra essere davanti a un bivio: da una parte la possibilità di rilanciare il proprio marchio (dando fondo a interventi strutturali e commerciali); dall’altra parte, un declino che porterebbe prima o poi alla sparizione di questo brand storico recente.

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