Stress da lavoro: se ne parla ancora troppo poco

di La redazione Commenta

 Se fino al 2008 era considerato quasi una sorta di pigrizia da parte del lavoratore e non meritava un nome appropriato e neppure una terapia ad hoc, adesso finalmente si comincia a muovere qualcosa in tema del cosiddetto stress da lavoro. Di recente, tra l’altro, è stato varato il nuovo Testo Unico 81 che detta le regole per la salute e la sicurezza sul lavoro. Una delle novità, ad esempio, è proprio quella di valutare il livello di stanchezza mentale e fisica del dipendente all’interno dell’impresa e di capire cosa si può fare per migliorare la situazione.

Se, però, all’inizio questo tema non è stato proprio al centro dei problemi di una ditta, soprattutto se medio grande, è arrivato il rinvio della scadenza da parte del Ministero del Lavoro, da agosto a dicembre del 2010. Dal primo gennaio del 2011, quindi, tutte le aziende si sono interessate finalmente al pericolo che la professione e le pressioni che un lavoratore deve sopportare ogni giorno, possano farlo ammalare. Il tutto pure per cercare di capire quale metodologia seguire per redarre il DVR Stress (Documento Valutazione Rischio), previsto dal Testo Unico. In questo senso, iniziative interessanti da due anni a questa parte, sono state organizzate pure dall’Associazione Nazionale Formatori della Sicurezza sul Lavoro, Anfos,che ha previsto pure un videocorso di prevenzione del tecnostress.

Una tematica tutt’altro che irrisoria o superata questa dello stress da lavoro che sta coinvolgendo anche le televisioni nazionali. A partire da personaggi come Antonella Clerici, svenuta in diretta tv mentre svolgeva il suo programma lavorativo, continuando per centinaia di altre persone meno in vista ma altrettanto importanti per l’azienda in cui svolgono la propria professione. Secondo recenti osservazioni, comunque, sembra che i più stressati siano i professionisti per il 40 per cento dei casi, i tecnici per il 35 e i manager per il 32 per cento,con una perdita economica complessiva di 30 milioni di euro all’anno, secondo quanto riferisce l’Agenzia europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>