Telemarketing aziendale: novità in arrivo

di La redazione Commenta

 Il Telemarketing aziendale, partito come una strategia di impresa che poteva avere delle lodevoli finalità, nel corso degli anni è diventato talmente utilizzato da risultare spesso al limite della sopportazione, esercitando una sorta di violenza sul consumatore finale, perennemente inseguito da telefonate di tipo informativo. Per questo, si sono rese necessarie nuove norme e regolamentazioni e, da un lasso di tempo relativamente breve, il fenomeno ha iniziato a placarsi.

All’inizio di questo mese, inoltre, dal 1 febbraio del 2011, è entrato in funzione il nuovo Registro delle Opposizioni al Telemarketing, che pur non abolendo del tutto il fenomeno, se non altro lo limita e lo riporta alla sua giusta valenza e dignità.

Nello specifico, il telemarketing aziendale va rivisto a partire dall’immediato e a cominciare dai contatti presi nel corso del tempo con i potenziali clienti. La struttura in questione, in questo senso, deve per prima cosa ricontrollare tutte le banche dati. Per quelle costituite in passato, se è interessata a procedere all’utilizzo dei numeri di telefono, sms, mail, fax e quant’altro di terzi per fini promozionali, dovrà innanzitutto cancellare tutte le vecchie banche dati già in suo possesso se ottenute senza il consenso del soggetto. La regola vale anche se sono stati trovati tramite registri pubblici, su internet e così via. L’autorizzazione dell’utente è fondamentale, altrimenti non potrà mai più essere chiamato. Le pene e le sanzioni per i trasgressori sono variabili, alcune delle quali fortemente limitanti per l’impresa.

In futuro, a partire dall’entrata in vigore della nuova disciplina, l’azienda potrà usufruire dei contatti se le le telefonate promozionali risultino direttamente funzionali all’attività svolta dall’interessato o se il telemarketing aziendale sia previsto dalla normativa di riferimento. Sempre su consenso dell’interessato. La ricerca non potrà essere effettuata da numerazioni “anonime”,  ma il telefono dovrà essere comunque visibile. Questo se l’utente non è iscritto nel registro delle opposizioni o se ha manifestato dissenso di fronte alla possibilità di poter essere contattato. I consumatori, dal canto loro, da oggi dovranno stare ancora più attenti a segnare o meno le caselle nelle varie condizioni di un contratto per evitare o accettare la pubblicità.

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