Lavoro: in tempi di crisi quali figure professionali servono?

di La redazione Commenta

Premesso che in tempi di crisi parlare di figure professionali ricercate può sembrare un affronto visto che sono più i lavoratori licenziati che quelli assunti, ci limitiamo a riportare i risultati di recenti indagini legate al mercato dell’impiego in questi ultimi mesi. Sembra, quindi, che in testa alle ricerche ci siano economisti e ingegneri e attualmente prima di iscriversi all’università, se si è giovanissimi, forse è il caso di tenere conto anche delle tendenze dei prossimi anni. E’ chiaro che le cose possono sempre cambiare ed evolversi, ma di sicuro adesso sarebbe perfetto seguire questi studi superata la scuola superiore, almeno secondo quanto evidenziato da Unioncamere.

E’ vero però che ciò non cambia una situazione in generale di stallo, in cui il mercato occupazionale del Belpaese resta in grossa crisi. Le aziende che assumono con regolarità e magari miracolosamente propongono un contratto a tempo indeterminato sono così rare, quanto vincere alla lotteria quasi. I posti di lavoro che vanno forte e che sono sempre perfetti però sembrano esserci e potranno in futuro anche garantire qualche guadagno in più ai giovani laureati in determinati settori.

 

Per scoprire nello specifico quali sono ci si può affidare al sistema informativo Excelsior, sviluppato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro, che garantisce la possibilità di visionare delle interessanti statistiche sull’andamento delle occupazioni maggiormente ricercate e offerte in Italia. Dalle prime osservazioni intanto si può confermare che una formazione adeguata e ben finalizzata è lo strumento migliore per essere assunti e mantenere nel tempio il proprio posto di lavoro. Serve insomma talento ma anche molta conoscenza della mansione che si va a svolgere e non è solo l’esperienza a fornirla, anche se certo questa è indispensabile. Secondo tali studi in particolare per i ragazzi oggi sarebbe meglio iscriversi alla Facoltà di Economia. Potrebbero essere fino a 22mila coloro che finiranno all’interno delle aziende italiane. Ottima quella di Ingegneria, che potrebbe occupare 21mila ragazzi nel prossimo futuro.

 

 

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