Lavoro e aziende: in Sicilia è ancora crisi

di La redazione Commenta

 La Sicilia e soprattutto Palermo, purtroppo, vivono ancora un momento di grossa crisi occupazionale. Se i giovani sono costretti a rimanere a casa o ad andare via dalla regione, per le aziende non va meglio, perchè le mansioni da affidare ci sarebbero ma manca il budget. Tale situazione, del resto era prevedibile e si è venuta a creare già partendo da un quadro precario che investiva la Trinacria ben prima della recessione economica.

E’ chiaro che i problemi degli ultimi anni che hanno interessato mezzo mondo, non hanno risparmiato tale tratto di terra e dal 2006 al 2010 il tasso di mancata occupazione e’ cresciuto in provincia di oltre 3 punti percentuali. Questo senza contare che Palermo aveva un tasso di occupazione inferiore nel 2009, già molto scarso persino rispetto alla media regionale. Nel 2010 le cose se è possibile sono peggiorate.

Manca una vera crescita e girano pochi soldi secondo quanto verificato dalla misurazione valore e dalla dinamica del Pil pro capite (nel 2010 e’ pari a circa il 69% del Pil pro capite nazionale).In tantissimi hanno dovuto chiedere dei prestiti alle banche, con un incremento dell’86,4% fra settembre 2004 e settembre 2010. E’ chiaro che in un contesto del genere gli investimenti aziendali non possono andare bene e molte imprese sono in continuazione costrette a chiudere, perchè non ricevono le adeguate agevolazioni o gli aiuti per le strutture in difficoltà. Un andamento che non è prevedibile come possa evolversi nel tempo e se possa esaurirsi regalando alla città un’altra primavera economica.Il dato curioso è che nonostante i livelli della maggior parte dei nuclei familiari siano alla fame, lo stile di vita si mantiene alto con un elevatissimo tenore medio. I consumi pro capite sono alle stelle, superiori alla media della Sicilia e del Mezzogiorno e si acquista anche ciò che non è strettamente necessario alla propria sussistenza. Insomma, in una società sempre più consumistica, Palermo non fa eccezione e il livello di povertà aumenta.

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