In crescita il rischio di corruzione per le aziende italiane

di La redazione Commenta

 Una recente indagine compiuta da Adnkronos ha fatto luce su uno dei fenomeni più oscuri del mondo imprenditoriale italiano. Quello della corruzione. Si sa infatti che la corruzione è una pratica piuttosto antica e purtroppo fin troppo coltivata in alcuni periodi della nostra Repubblica – tutti ricordano lo scandalo di Tangentopoli – ma venire ad apprendere nuovi dati sulla diffusione del fenomeno nel mondo imprenditoriale italiano fa sempre un certo effetto. 

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Secondo questa ricerca, infatti, la nuova frontiera delle tangenti passa attraverso le piccole e medie imprese italiane. L’indagine rivela infatti che:

  • 5 aziende su 10 hanno rifiutato nell’ultimo anno denaro per concludere un affare
  • 2 imprese su 10 hanno pagato una tangente
  • 4 aziende su 10 pensano che in futuro saranno costrette a pagare tangenti.

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E, per finire, i dati più eclatanti:

  • 1 azienda su 10 si è rivolta alle forze dell’ordine per denunciare il fenomeno
  • 8 aziende su 10 pensano che i propri affari siano influenzati da tangenti pagate da altre aziende.

La ricerca compiuta da Adnkronos attribuisce il fenomeno, pur non presentando alcuna fonte, sia al mondo imprenditoriale privato, sia a quello della pubblica amministrazione. Il settore pubblico, infatti, mette spesso le aziende in competizione in relazione a gare d’appalto di diverso tipo. 

Ed è proprio la mancanza di regole ferree che disciplinino le gare d’appalto a innescare il fenomeno della corruzione e a preparare terreno fertile affinché proliferi. Non si utilizzano cioè tangenti sotto forma di bustarella, ma si sperimentano nuovi metodi e nuovi importi meno visibili del passato. Secondo la Corte dei Conti le tangenti italiane pesano ogni anno per 60 milioni di euro.

 

 

 

 

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